UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale Dottorato di ricerca in Filosof
9successivamente fu costretto a ritrattare. In un’indagine a lui dedicata, è indispensabile ricostruire, seppure per sommi capi e con intenti differe
99L’originalità del lavoro è tuttora oggetto di discussione tra gli studiosi: si tratta di capire se le postille presentano anche commenti originali
100capitoli14. La dipendenza di Guerrico dalla Postilla domenicana è palese, ma «Guerric, while making use of the rich material collected by Hugh, su
101 2. I PROLOGHI I Commenti alla Scrittura erano solitamente preceduti da testi di vario genere: lettere dedicatorie, commenti ai prologhi di G
102Abelardo. In ogni caso, esso ebbe grande fortuna e, nel XIII sec., nonostante l’avvento del nuovo schema aristotelico, permase tra i modelli segui
103caso di alcune forme libere, ma la base tematica del prologo stesso in cui individuare le quattro cause del libro da commentare. Il nome di Guerr
104In ogni caso, nonostante tali incongruenze, influenzata dalle posizioni della Smalley, la letteratura successiva associa la figura di Guerrico all
105Di seguito riportiamo alcuni prologhi di Guerrico. 2.1 Prologo della Postilla in Canticum Canticorum30 «Concentum celi quis inveniet?», Gb [J
106Iste liber liber est amoris et, quia amor ducit ad octavam resurrectionis et est inicium evangelii cui deseruit octonarius, ideo hoc canticum amor
1072) titulus: la riflessione di Guerrico, incentrata sul plurale Cantica o sul singolare Canticum, sembra voler compensare, dal punto di vista del
1082.2 Prologo della Postilla in Librum Sapientiae Codices F Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 280, f. 29ra (saec. XV) N
10 CAPITOLO PRIMO VITA La fonte principale, tra le poche che presentano la figura di Guerrico di Saint-Quentin, è l’opera di Geraldo di Frach
109Dei Patris, invitat ad refectionem laborantes, Mt41 11 [Mt 11, 28]: «Venite ad me omnes» etc. Clamat etiam sapientia per Is 65 [Is 65, 13]: «Ecce
110Note di commento a Nel testo manoscritto, le citazioni dal libro commentato sono sottolineate. Il versetto iniziale, pur non essendo tratto dalla
111f Nei testi dello Pseudo-Dionigi non si trova una formulazione ad verbum analoga; tuttavia essa, tramandata dalla tradizione medievale, ben riassu
112Mentre nel Prologo al Cantico Guerrico ha seguito entrambi i modelli dei prologhi, qui opta esclusivamente per il nuovo schema aristotelico. Nell’
113intelligitur per suppositum huius verbi vidit. Est etiam causa efficiens movens et non operans, que notatur ibi: spiritu, sancto scilicet, qui mov
114the ‘moving’ efficient cause which motivated the ‘operating’ efficient cause, namely the prophet Isaiah, to write»53. Lo Spirito è la causa prima,
115 3. LA DIVISIO TEXTUS La struttura dei prologhi non è l’unica prova del contatto tra esegesi biblica e nova philosophia aristotelica: le divi
116formali, bensì contenutistici. Piuttosto, nei prologhi si trova un esempio di maxi-divisione dell’intero libro sotto la voce ordo: anche in quest
117I due versetti, Rm 3, 21-22, sono suddivisi in tre parti: nella prima si afferma la manifestazione della giustizia; nella seconda si mostra ciò pe
118 Il versetto è diviso in quattro parti, secondo il numero degli appellativi con cui lo sposo si rivolge alla sposa, e Guerrico esplicita i signifi
11Da ciò si evince che Guerrico, quando entrò nell’ordine domenicano, era già un esperto maestro delle arti4 e di medicina e, dopo aver studiato a Sa
119Hic docet illud, quod ad personas distinctas secundum conditiones gratie usus est. In prima parte videlicet agitur de personis electis specialiter
120Sive prophetie. Secunda pars huius capituli, in qua ostendit caritatem excellere comparando eam aliis secundum diuturnitatem. Dividitur hec pars i
121 4. QUAESTIONES DE SACRA PAGINA I commenti biblici, già influenzati dalla logica e dalla dialettica nella pratica della divisio textus, non po
1223) la quaestio nasce da un disaccordo tra auctoritates nel commento che hanno fornito dello stesso versetto scritturale o di versetti differen
123grammaticali, la scarsa presenza di quaestiones e digressioni di natura varia: «Guerric, according to his reporter, rigorously excluded all theolo
124lontano dalla digestione, non nel primo sonno, quello immediatamente seguente la digestione. Di conseguenza, le visioni notturne di cui parla il L
125Riguardo queste caratteristiche dell’opera esegetica di Guerrico, ossia la rarità di quaestiones de sacra pagina e di excursus, Riedlinger, attent
126inoltre, le Postille del maestro di Saint-Quentin sono delle reportationes, ossia insiemi di appunti presi e organizzati da studenti, mentre gener
127seiner ‘expositio glossae’ regelrecht gebaute scholastische Quaestionen mit Argument und Gegenargument, mit ‘solutio’ und Widerlegung der der ‘sol
128Potestatibus sublimioribus (…) Contra hoc autem videtur esse quod dicit Gregorius, ‘Ubi non delinquimus pares sumus’95. Quantum ad illationem pene
12racconta un episodio in cui Guerrico è protagonista della conversione alla vita regolare di un giovane che poi diventerà Fra Fiorenzo di Piccardia,
129Il Commento a 1 Cor 15, 24, «Deinde finis, cum tradiderit regnum Deo et Patri, cum evacuaverit omnem principatum et potestatem et virtutem», compo
130Justitia uno modo appelatur, quia gratis homo justificatur, ut dicit Glosa: justitia Dei est, qua gratis justificat [impium]101. Contra: misericor
131L’espressione ex fide in fidem dello stesso versetto Rm 1, 17 comporta un’ulteriore quaestio: De fide in fidem. Constructio hec: justicia est i
132Item querit Magister in Glosa, utrum informis fides adveniente caritate remaneat108. Unde queritur, si naturalia fiant gratuita, id est naturales
13329] <…> potest dici, quod hoc dixerunt, non quia crederent ipsum esse Filium Dei, sed quia credebant, Deum esse in illo meliori modo quam in
134ora». Si autem hoc est, ergo non fuit hec justicia ante promissionem; si hoc, nullus fuit justus ante Habraham. Respondeo: ante fuit justitia, sed
135 Manifestata. Commendatio est justicie, manifestata in lege, quia lex peccatum ostendebat et non tollebat; unde ostendebat aliam esse justiciam, q
136fidem. Respondeo: Dei justiciam, id est justificationem, que est a Deo, que est per fidem, quia Deus per fidem justificat [cfr. Ac 15, 9].121 La
137maestro domenicano abbia tratto l’informazione, sempre che non sia soltanto una sua congettura funzionale alla soluzione della quaestio. In ogni
138nomine tuo, etc.»127. Respondeo: In nomine, id est, in virtute et veritate nominis. Sic verum dicerent, sic intelligit glossa, que hic ponitur. Ve
13conseguenza, non contraddirebbe la possibile datazione del trasferimento a Bologna di Guerrico nello stesso anno13. Per stabilire una datazion
139veritas per Moysen», nemo vidit Deum unquam etc. nisi unigenitus130. Si est bona exceptio, ergo unigenitus est homo, quod verum est; vel, ergo uni
140Sostanza che si muove verso di loro. Data dunque la diversità di visioni tra Cristo e i profeti, non vi è contraddizione tra le narrazioni visiona
141 5. SENSO LETTERALE O SENSO SPIRITUALE? Cardine della teoria esegetica è la distinzione tra senso letterale e senso spirituale: il primo è il
142became fashionable to focus on the literal sense of Scripture»138 - e ribadisce che «late medieval scholars afforded the ‘body’ of Scripture, its
143spirituali145. Nel XIII secolo, non è inferto alcun colpo mortale al senso mistico, né si scopre, come se fosse un’originalità, l’importanza del s
144richesse, en circonscrivant celui de l’exégèse spirituelle (…) L’exégèse littéral ne saurait être réduite à une démarche préliminaire, une sorte d
145mariologischen und mystischen Ausführungen Hugos und eine Konzentrierung aud die traditionelle ekklesiologische Intrepretation»156. L’interpretazi
146defenditur. Sed hanc expositionem dicit Gaurricus159 extorsionem littere et detractationem prophetie.160 Guerrico riporta l’interpretazione giud
147tient fermement que le sens littéral des prophéties est christologique (…) Pour lui, le sens littéral s’étend à la pleine signification du texte p
148<…> Sed hec expositio non est bona, quia sicut dicit Ieronimus in glosa168 (…) Relinquitur ergo quod hec expositio nulla est. Alii autem exp
14 2. Hugo Viennensis, postmodum cardinalis. 3. Johannes de sancto Egidio, Anglicus. 4. Guericus, Flandrensis. 5. Gaufridus de Blevello, B
149quanto scrive174; Guglielmo d’Auvergne ammette che i profeti conoscono già le implicazioni figurative delle loro parole175. Tale teoria conduce a
150Si etiam aliqua vera ab expositoribus sacrae Scripturae litterae aptentur, quae auctor non intelligit, non est dubium quin Spiritus sanctus intell
151significato per cui parole determinate indicano determinate cose, è falso. È vero soltanto il senso tipologico, inteso non come un senso spiritual
152versetto ‘la lettera uccide, lo Spirito dà vita’ (2 Cor 3, 6). L’intelligentia spiritualis è, in questo senso, il superamento definitivo della car
153nota evidenti echi dell’ ‘antipatico’ Gioacchino nei passi del domenicano peraltro da lei stessa proposti e commentati. Se avesse individuato tali
154sfuggite le originalità della teoria esegetica del maestro di Saint-Quentin rispetto alla teoria tradizionale, sintetizzata poi da Tommaso, e il s
155intelligentia vivificat. Ad hoc potest dici quod, sicut dicit Augustinus, lex prohibet malum195, non animum (...) Sed contra hoc Glosa que dicit o
156evitarlo, e aggiunge al peccato commesso un altro peccato, ossia la disubbidienza della legge stessa e, come aggiunge la Magna Glosatura del Lomba
157Ribadiamo che la contraddittoria compresenza di tali idee contrastanti è l’inevitabile conseguenza dell’assenza di una forte speculazione che forn
158 Non magnificasti letitiam (...) Dicit Andreas quod hic non est non (...) et secundum hoc sic legitur: Multiplicasti gentem, duarum tribuum, qui p
15molto probabilmente sulla seconda cattedra dal 124222, ed egli, nella lista di Geraldo, segue Goffredo. Se quest’ultimo occupava la prima cattedra,
159traduzione. Il maestro domenicano riporta precisamente la posizione degli ebrei descrivendola come effettivamente si presenta, ossia in opposizion
160Come osserva Dahan, «Guerric de Saint-Quentin donne les trois interpretationes du recueil Aaz apprehendens, qui est le recueil le plus répandu au
161n’y a pas dans les commentaires du Cantique que nous avons examinés (…) de saut herméneutique ou, du moins, que l’exégèse spirituelle n’a pas la p
162Caso analogo lo ritroviamo nel commento a 1 Cor 13, 1, «Si linguis hominum loquar et angelorum, caritatem autem non habeam, factus sum velut aes s
1631. la giustizia della fede è più universale della giustizia della legge, perché è rivolta a tutti gli uomini, mentre l’altra solo ad alcuni; 2.
164contemporaneità, ossia nel XIII secolo, laddove il mendicante, lungi dal potere scoraggiare l’adesione al cristianesimo, è piuttosto emblema della
165 CAPITOLO QUARTO TEOLOGIA DELLA VISIO BEATIFICA Guerrico di Saint-Quentin è noto agli assidui frequentatori dei manuali universitari di storia
166 1. LE FONTI Nel ricostruire la riflessione sulla visio beatifica precedente il XIII secolo, Henri-François Dondaine prima e Christian Trottm
167Certamente influenzati dalle loro fonti e letture partorivano idee sganciate dalle necessità di catalogazione e libere di affermarsi senza alcuna
168toto), chiaramente (in manifestatione), senza alcun tramite (facie ad faciem), in maniera intuitiva, noeticamente, immediatamente (simul, sine ull
16 - 1236-37 - - 1237-38 - - 1238-39 - - 1239-40 - - 1240-41 - - 1241-42 - 7. Étienne de Vénizy 1242-43 6. Albert le Grand A part
169corporalem) come quella di Mosè che sul monte Sinai vide Dio nel simbolo materiale del fuoco6, né attraverso una visione spirituale (per visionem
170Fatendum est quod etiam cum similes ei erimus quando eum videbimus sicuti est (quod utique qui dixit hanc procul dubio quae nunc est dissimilitudi
171 La riflessione sulla visio beatifica inevitabilmente abbraccia la gnoseologia: vedere Dio significa conoscerlo, la visio Dei è visio intellectua
172patria, invece, potrà accadere di vedere il Dio incorporeo con gli occhi del corpo (incorporeum Deum omnia regentem etiam per corpora contuebimur)
173prophetam quemdam Deus et Pater ostendens dicebat: ego visiones, ait, multiplicavi13 et in manibus prophetarum assimilatus sum, hoc est condescend
174angelis monstratum est: multo magis et incorporee et ingenite substantie. Ita id Paulus ostendens ait: «quem vidit nullus hominum neque videre pot
175dispute che esamineremo, l’Areopagita non riflette circa lo status delle anime beate, ma si limita a definire le possibilità conoscitive dell’uomo
176quia Deum cognoscimus non ex natura sua, incognoscibile enim hoc et omnem rationem et intellectum superans. Sed ex omnium existentium ordinatione,
177Essendo Dio sovra-essenzialmente separato da tutte le cose, la conoscenza e la contemplazione di Lui, condotte autonomamente dalla rivelazione scr
178In tria dividuntur secundum se supermundana ratione omnes divini intellectus, in essentiam et virtutem et operationem.31 Dei tre elementi della t
17che egli, particolarmente meritevole, abbia conseguito i titoli prima dei tempi medi. È certo che Guerrico non sia nato dopo il 1195. Il luogo
179omnipotens Deus iam in sua claritate conspicitur, sed quiddam sub illa speculatur anima, unde refota proficiat, et post ad visionis eius gloriam p
180Cuius quia quaedam quasi pars est, et perfecta nunc esse non potest, recte in Apocalypsi scriptum est: Factum est silentium in coelo, quasi media
181speciem non potest’ va letta in relazione alla precedente affermazione ‘videri per quasdam immagine Deus potest’: Dio può essere visto attraverso
182varie che si possono avere del Creatore. Pur non soffermandosi sulle modalità della visio in patria, dai precedenti brani si deduce che l’imperfez
183completamente. Solo la Trinità conosce se stessa in maniera totalmente esaustiva; gli angeli e le anime, pur nella loro perfezione, non possono as
184novit umquam Deum, nisi cui ipse revelavit, non hominum solum, sed neque supermundanarum virtutum, ipsorum inquio cherubim et seraphim.47 Coere
185non vi è oscurità. Nel parlare di Dio, siamo prigionieri di un non-linguaggio, di un dire che è un non-dire. Ancora una volta, in accordo con l’es
186de quo loquimur, omne perfecte sciet bonum, ita nullum ignorabit malum. Omnem igitur habebit scientiam, quamvis eam publice in hominum conversatio
187quella di non impedire che il vedente possa vedere l’oggetto da vedere. L’assegnazione al medium di due facoltà è la prova ulteriore della dignit
188possano condurre a tracciare una coerente posizione ideologica. Così, a proposito della visio beatifica, sembra possibile individuare una costante
18Lo studio della teologia prevedeva innanzitutto sette anni di audizione34 che, tuttavia, potevano essere ridotti a cinque35. Previo giudizio positi
189Tale visio può assumere, più che un carattere intellettualistico tipico di un atto conoscitivo, quello mistico di un’unione amorosa: Lucerna c
190simile a quella che abbiamo proposto a proposito della visio per rem, ragion per cui ammetteremmo che i beati vedono la Trinità ma non pienamente,
191spei, sed iam rei). Fruiscono di qualcosa coloro che sono beati nella cosa stessa (qui in re gaudent), non coloro che si beano nella speranza (non
192ut cognoscamus Patrem et Filium cum Sancto Spiritu, et videamus Deum sicuti est, id est non modo sicut inest nobis videlicet aut caeteris creaturi
193comprehendunt. Quaeris quomodo? Si sanctus es, comprehendisti et nosti; si non, esto, et tuo experimento scies.67 Il tentativo di conciliare l’af
194 Sequitur: «Et quaecunque alia coelestibus quibus essentiis supermundane, nobis vero symbolice tradita sunt». Postquam quaedam, exempli gratia, ad
195supermundane, secondo un movimento che parte dalle essenze celesti e giunge all’uomo, sono infuse negli animi da illuminare. La teofania così inte
196Ipsas igitur theophanias alio modo, et veritati consentaneo existimemus. Sicut enim duo sunt, lumen et quod suscipit lumen corpus: et ex his duobu
1971.12 Alessandro di Hales Nel XIII secolo, il problema della visio beatifica diventa oggetto di disputa e la terminologia, influenzata dalla trad
198patria non vedremo Dio in sé, perché il nostro intelletto finito e creato è incapace di comprendere l’infinito e l’increato; come ora abbiamo bis
Ad Guerricum, magistrum et comitem studiorum
19Ricapitolando, ipotizzando che gli anni di audizione di Guerrico furono solo cinque, che gli anni di baccellierato furono quattro e che gli ultimi
199Ugo riprende in toto la posizione del Crisostomo, attingendo a piene mani dall’Omelia 15 da noi già analizzata. La sostanza divina è inattingibile
200contemplabimur, quod in hac vita nulli conceditur»82. Sed quid est quod dicit quoniam videbimus sicuti est: sed ipse est plenissime et perfectissi
201testo anonimo, risalente proprio agli anni ’30, tanto che la terminologia adottata e il pensiero esposto si ritroveranno in buona misura nelle lor
202I beati vedono l’essenza divina come potenza. Per comprendere tale affermazione, è necessario risalire alla triade dionisiana, essentia-virtus-ope
203similitudine tra la creatura e il Creatore. A ragione gli studiosi lo hanno definito medium soggettivo, ossia non un oggetto esteriore che si frap
204 2. PSICOLOGIA E GNOSEOLOGIA Il tentativo di ricostruire in maniera completa la teologia della visio beatifica di Guerrico di Saint-Quentin n
205potentiarum in re, non solum in effectu, et quod ex parte materiae diversitatem habet quam ex parte formae et quam ex parte coniunctionis.95 La
206La recettività e la localizzazione sono i caratteri peculiari del materiale e del corporeo; solo Dio nulla riceve da altro ed è ovunque; dunque, s
207composto e la spiegazione della modalità di creazione (ci si conceda il termine creazione seppur in relazione all’aristotelismo) del composto: com
208et âme (quod est) et de la cause spirituelle qui l’anime (quo est)»103. L’unione di cui parla Trottmann è ontologica, non logica; in linea di prin
20 François-Marie Henquinet45, commentando tale passo di Geraldo, pur sottolineando il carattere meraviglioso e leggendario del racconto, ne evidenzi
209Nella psicologia aristotelica, una delle facoltà dell’anima è quella sensitiva, comprendente la sensibilità e il movimento; all’anima è attribuita
210Essenzialmente l’anima risiede in un’unica parte del corpo, il cuore, e da qui, dal centro del corpo, muove tutte le altre parti. L’anima così è i
211Guerrico ritorna sul tema anche nel Quodlibet 7, art. 5 e, a proposito della tesi secondo cui l’anima è in ogni parte del corpo, afferma: Quia is
212preciso di essa, così l’anima muove tutto il corpo, ma non è in tutto il corpo, bensì soltanto in un organo, ossia il cuore. Anima potest consid
2132.2 La gnoseologia Guerrico non dedica alcuna quaestio all’indagine sulle modalità conoscitive dell’anima umana, ma se ne occupa a proposito
214triade neo-platonica e l’identificazione tradizionale tra operatio e actus), ma indica il ruolo attivo svolto dall’intelletto nell’acquisizione di
215 Respectu eorum quae per gratiam fiunt operationem [angeli] non habent licet habeant capacitatem, unde nec respectu eorum dicit possibilis.129 Co
216se anche mi si presentasse innanzi la singola mula e mi si mostrasse la sua sterilità, la mia conoscenza non muterebbe né risulterebbe accresciuta
217sono reportationes di studenti presenti alle dispute e alle lezioni, probabilmente non tutte riviste dal maestro, e in quanto tali passibili di co
218particulares, et ex universali cognoscunt particularia, sicut ex hac [specie] universali quam scio138, scilicet omnem mulam esse sterilem, quam ci
21 Necessaria è, infine, la messa in guardia dal pericolo di confondere Guerrico di Saint-Quentin con Guerrico di Metz49 e Guerrico d’Igny50.
219gli angeli non possono avere né una conoscenza innata, ossia attuale e per praesentiam (solo Dio conosce il sentire interiore e la volontà buona o
220Quod quaeritur, “In quo differat angelus ab anima?”, responsio: Secundum possibile et plenum (…) Intellectus hominis secundum se dicitur possibili
221paternità del Liber de causis, pensa di essere aristotelico: «Aux yeux de Guerric, qui ne connaît pas cette filiation, c’est ici encore un autre A
223 3. RIFLESSIONI SULLA VISIO BEATIFICA: PRIMA FASE Il pensiero di Guerrico sulla visio Dei è attestato da tre Quaestiones edite da Bertrand Gu
2243.1 Quaestio I La Quaestio disputata I così inizia: Quaerebatur primo si videbatur divina essentia; secundo, supposito quod videbitur, utrum sic
225Dopo questo botta e risposta, vi è una serie di argomenti dell’obiettore senza l’immediata risposta del baccelliere: Contra. Chrysostomus: «Ipsu
226Il baccelliere, precedentemente adoperatosi nel difendere il carattere gnoseologico della beatitudine nonostante il mostrarsi di Dio e l’assenza d
227caratterizzare la beatitudine, altrimenti non vi sarebbe differenza alcuna con la conoscenza in via; dunque in patria sarà vista l’essenza increat
228condizione dell’uomo mortale: in via l’uomo non può comprendere Dio né secondo una pienezza perfetta né secondo la pienezza di cui è capace, perch
22 CAPITOLO SECONDO OPERE Sembra che Guerrico non abbia mai avuto intenzione di scrivere di propria mano o dettare a uno scriba opere proprie. Gli
229successivamente, in patria, ha acquisito alla vista. La conoscenza umana è la realizzazione di una potenza che però resta essenzialmente potenza.
230perché la mente finita dell’uomo non è in grado di accogliere l’infinità divina; sarà dunque compreso nei limiti delle possibilità creaturali. È c
231 Ad illud ergo Damasceni ‘Post primam etc.’ solutio: Viderunt quidem, sed non nobis, supermundanae virtutes. Hoc autem vult Chrysostomus qui dicit
232operare autonomamente per giungere alla comprensione di Dio, ma ciò non toglie che l’uomo possa conoscere la natura increata illuminato dalla graz
233Isidoro avevano già sostenuto; non potendo attribuire all’intelletto umano una capacità di visione pari a quella che Dio ha di se stesso, è necess
234 Ad illud ‘quodlibet Dei est infinitum etc.’, solutio: Illa nominant ut virtutem, non ut essentiam. Sed essentia ut virtus potest dupliciter consi
235potentia conditionata, Guerrico di potentia ordinata. Il cambio terminologico operato da Guerrico è stato probabilmente dettato dal fatto che l’ag
236Padri citati, vedere plene significa vedere Dio come Dio vede se stesso, e ciò non è possibile all’uomo; per Guerrico, vedere plene significa vede
237Solutio. Sicut essentia creata est una similitudo distincta in tribus potentiis, ita et medium per quod similitudo creata assimilatur similitudini
238Vedremo se tali quesiti saranno risolti nelle quaestiones successive o se resteranno senza risposta. 3.2 Quaestio II La Quaestio II af
23 1. SERMONES GLORIEUX, Répertoire1: a) Sermons a1) Sermons de 1237 Ms.: jadis, Grands-Augustins, cod. 249 a2) Pour la Quinquagésime
239L’obiettore, muovendo dall’auctoritas di Anselmo, mostra che, essendo possibile amare solo ciò che si conosce come bene e conoscendo e amando Cris
240Contra. Isidorus in praetacta auctoritate ponit ‘integre’, dicens: «Trinitas sibi soli integre nota est etc.». Sed integre dicit modum; ergo hom
241speculum, propria della condizione terrena dell’uomo; dunque, in patria Dio non sarà visto per actus. Sed tunc obicitur: videbitur per actus, er
242visione, videtur quod non differant secundum speciem visio animae Petri et visio animae Christi.191 Sembra che tra l’anima di Cristo vero uomo e
243receptio autem est per influentiam ab alio; influentia autem immediate se habet ad potentiam et propter hoc visio immediata est ad potentiam. Trin
244Mettendo da parte le nostre valutazioni, ritorniamo al testo e consideriamo le risposte di Guerrico alle varie obiezioni: Quod obicitur de Isidor
245respinge la seconda parte dell’obiezione, quella relativa alla potenza di Dio, ma non la prima, quella relativa alla possibilità che Cristo potess
246di Cristo in quanto vero uomo; Cristo, in quanto vero Dio e Figlio di Dio, non può che avere una visione perfetta della Trinità. Quod dicitur
247Guerrico richiama la distinzione tra l’ordo essendi e l’ordo cognoscendi che già l’Anonimo di Douai aveva proposto: nell’ordine delle realtà divin
248Item in libro Confessionum: «Non videbimus modo hoc modo illud sed simul omnia sine ulla vicissitudine temporum».207 Basandosi sull’autorità ago
24 Dopo aver ripreso, integrato e corretto i dati di Glorieux, Henquinet presenta indicazioni relative ad altri sermoni di Guerrico da lui scoperti:
249 In precedenza, Guerrico non aveva mai parlato di dilatazione o estensione dell’intelletto in patria; al contrario, aveva sottolineato a più ripre
250Item. Secundum hoc magis dicenda esset dilectio tota merces per causam quam visio. Item. Si videbitur Deus per medium, ergo per speciem videbitur.
251media tra due estremi, e per extremum, uno dei due poli tra cui agisce il medium; ma se ciò che media tra Dio e l’uomo è Dio stesso, Dio è il medi
252 È vero, come osserva il baccelliere, che tra Dio e l’uomo vi è un legame fondato sull’atto creativo, ma è altrettanto vero che la distanza tra le
253A conclusione del dibattito sul medium, è posto un problema relativo alla tipologia di similitudine propria della creatura. Nella quaestio I, Guer
254tramite cui vediamo il sole, o meglio la species del sole; Guerrico intende il medium nel senso soggettivo, individuandolo nella gloria che, effe
255Quod ergo quaeritur ‘in quo habet convenientiam cum extremis’, solutio: medium dicitur quia inter haec, non quia habet aliquam convenientiam cum e
256Sul problema del medium, la quaestio II aggiunge importanti elementi alla riflessione effettuata nella quaestio I. Guerrico ribadisce la necessità
257 4. RIFLESSIONI SULLA VISIO BEATIFICA: SECONDA FASE Il 1241 è un anno cruciale. La condanna di alcune tesi, tra cui quella sostenuta da Ugo d
258excommunicamus. Firmiter autem credimus et asserimus, quod Deus in sua essentia vel substantia videbitur ab angelis et omnibus sanctis et videtur
25 Credo quod Adam ante peccatum moreretur penaliter, non tamen morte naturali, sed violenta; sed postquam per esum ligni in debita quantitate et men
259Quaesitum est secundum Guerricum de visione divinae essentiae in patria. Et primo quaeritur si divina essentia in se videbitur ipsa; secundo, dato
260isolare il nucleo speculativo centrale di tali obiezioni: l’indifferenza della sostanza divina versus la differenza e la varietà delle visioni e o
261saranno viste e, ammesso e non concesso che in Lui vi siano delle parti, queste sarebbero infinite; dunque, non vedere queste parti significherebb
262Item. Negationes maxime notae sunt de Deo. Infinitas autem et incomprehensibilitas dicuntur per negationem; ergo etc. Unde Damascenus: «Familiariu
263 Il dibattito riportato nella quaestio III si conclude con il seguente quesito: Item quaeritur si essentia ut essentia videbitur in rebus. Videtu
264polemica del vittorino contro la teofania eriugeniana: ne segue che negare la visione dell’essenza divina in sé equivarrebbe ad ammettere la visio
265impedisce la visione chiara dell’oggetto al soggetto vedente, come la nube impedisce la visione chiara del sole; ma è disponens, medium soggettiv
266Dopo aver fornito la sua risposta, il maestro è chiamato a rispondere alle varie obiezioni, tra cui quella fondata sull’auctoritas del Crisostomo
267dalla luce sovrannaturale della gloria (lumen gloriae) che supplisce al difetto della natura. Stando a questa interpretazione, le premesse gnoseol
268cosciente o meno, che, in una quaestio successiva alla condanna, evidentemente risulta fuori luogo. Nel rispondere all’obiezione fondata
26entscheiden. Es ist nicht sicher, ob fr. Gerricus f. 295rb auch für diese 2 serm. gilt; anderseits spricht die unvermittelte Überleitung von metuer
269cogitari, quia non potest comprehendi per dictionem vel cogitationem; non tamen sequitur quin possit videri.252 La risposta di Guerrico è duplice
270L’auctoritas si riferisce alle opinioni umane su Dio, molteplici, varie, inevitabilmente differenti in quanto frutto dell’imperfezione naturale de
271se stessa? Guerrico ha già risposto dicendo che la visione dell’essenza divina può dirsi piena in quanto l’essenza è vista in se stessa, ma non pu
272tratterebbe di una retractatio relativa all’attribuzione della finitezza all’essenza divina, non alla negazione della visione dell’essenza in sé;
273idee contrastanti che non possono essere associate a un’unica compagine di teologi, come erroneamente pensava Sweeney. A questo punto, bisogna chi
274ipso intelligente, ut puta in anima vel in angelo, et sic bene possunt et maxime comprehendi, quia nihil melius intelligit homo de Deo quam quod e
275bontà, essendo quest’ultima diffusiva, a differenza della sostanza immobile. Il maestro concorda pienamente: Quod quaeritur ‘utrum essentia videb
276revisione delle premesse gnoseologiche che pur si richiedeva considerando la sconfessione di quanto precedentemente affermato, individuiamo, nel t
277Il problema posto non è esatto (trattandosi di una quaestio de quolibet, il quesito poteva essere posto da chiunque tra gli astanti – il maestro d
278Lo schema triadico della visione, ereditato da Anselmo e sfondo costante del pensiero di Guerrico sia prima che dopo la retractatio, è qui conferm
271367. Sermones duo de S. Augustino (Guerrici ?). Inc.: Fiat lux et facta est lux. Hystorialiter sunt hec verba dei creantis, sed moraliter possunt
279a vedere e che risieda nell’anima stessa, sia esso l’amore – come nelle quaestiones I e II – o la gloria – come nella quaestio III), ma è Dio stes
2804.4 Postilla a Jo 1, 18 Il testo che ci accingiamo a commentare è stato già analizzato, negli aspetti formali, nel precedente capitolo sull’esege
281Crisostomus etiam videtur dicere quod nec ab angelis etiam videatur substantia Dei. Dicit enim: «Ipsum quod est Deus non solum prophete, sed neque
282 5. IL CORPO NELLA VISIO BEATIFICA Le riflessioni di Guerrico finora considerate sono state incentrate sull’oggetto della visio beatifica e s
283Sed contra hoc est quia per hoc anima eius secundum quid esset beata, secundum quid non283. Item, angelus secundum se totum videt et fruitur, et a
284L’Ipponate, nel De genesi ad litteram286, sostiene chiaramente che l’anima beata, prima della risurrezione del corpo, non vede la sostanza divina
285 Potest autem beata dici magis vel quantum ad intensionem beatitudinis vel quantum ad numerum causarum beatificantium. Si quantum ad intensionem l
286differenza di auctoritates così importanti, negano qualsiasi contributo del corpo alla beatitudine dell’anima. Dopo aver escogitato il nemico da a
287proprio corpo, senza che l’un desiderio ostacoli l’altro, anzi, l’appetito del corpo è funzionale non a un appagamento individualistico dell’anima
288derogabant sibi, sed hoc erat secundum diversos respectus secundum duplicem unionem. Et ex hoc est quod nullus hominum tantum potuit habere dolore
28 2. POSTILLAE IN BIBLIAM 2.1 Postilla in Iob KAEPPELI, Handschriftliche in der Biblioteca Nazionale in Neapel12: Einem neuen handschriftliche
289Solo Cristo ha potuto soffrire e gioire nello stesso tempo, perché solo Lui ha sperimentato l’unione delle nature; l’uomo, al contrario, in via è
290 CONCLUSIONE Il titolo del lavoro, provvidenzialmente suggeritomi dal prof. d’Onofrio, perfettamente sintetizza il contenuto dello stesso e dov
291e l’eterna e indiscutibile dottrina, sintesi che per compiersi aveva bisogno di ben altro sistema, piuttosto che di intuizioni sparse. L’as
292anni è ancora troppo arcaico, la terminologia teologica e filosofica, dato anche l’avvento dei testi aristotelici, è spesso incerta. Ma questi ten
293 BIBLIOGRAFIA I. FONTI A. Fonti manoscritte ABERDEEN, University Library 105 AMIENS, Bibliothèque Centrale Louis Aragon (olim Bibliothèq
294 HEILIGENKREUZ, Bibliothek des Zisterzienserstifts 199 INNSBRUCK, Universitätsbibliothek 377 ISLEWORTH, Syon Monastery G 15 (olim) KLOSTERNEUBU
295354 PISA, Biblioteca Cathariniana 8 REIMS, Bibliothèque Municipale 165 SANKT FLORIAN, Bibliothek des Augustiner Chorherrenstifts 51 TOULOUSE,
296 AUGUSTINUS HIPPONENSIS, Confessiones, PL 32, 657-868, ed. L. Verheijen, Turnhout 1981 (CCSL, 27). — De civitate Dei, PL 41, 13-841, ed. B. Domb
297Ferrua, Bologna 1963; tr. it. di P. Lippini, Storie e leggende medievali. Le “Vitae Fratrum” di Geraldo di Frachet o. p., Bologna 1988. GREGORI
298Congrès International de Philosophie Médiévale (Montréal, 27 août-2 septembre 1967), Montréal – Paris 1969, [pp. 1129-1141], pp. 1130-1132. — Qu
SOMMARIO Prefazione Capitolo Primo
29 Commentary on Job is ascribed to Guerric in MS Naples, Bibl. Naz. VII A. 16, foll. 3r-32v. I have seen about three quarters of each in protographs
299PETRUS DE ALBA Y ASTORGA, Radii solis zeli seraphici coeli veritatis, pro Immaculatae Conceptionis mysterio Virginis Mariae, Lovanii 1666, ex typ
300C. Opere enciclopediche Dictionnaire de spiritualité, éd. par M. Viller et Al., VI, Paris 1967, p. 1122. Dictionnaire d’histoire et de géographi
301G. Cataloghi dei fondi manoscritti ALEXANDRE J.-L., LANOË G., Médiatheque d’Orléans, Turnhout 2004 (Reliures médiévales des bibliothèques de Fran
302SANDERUS A., Bibliotheca Belgica Manuscripta, 2 voll., Insulis 1641-1643 (rist. an. Bruxelles 1972), ex off. Tussani le Clercq. H. Incipitari
303Honnefelder – H. Möhle – S. Ballido del Barrio, Münster 2009 (Subsidia Albertina, 2), pp. 386-427. CHENU M.-D., Maîtres et bacheliers de l’Uni
304— L’objet et le ‘medium’ de la vision béatifique chez les théologiens du XIII siècle, in «Recherches de Théologie ancienne et médiévale», 19 (195
305— Notes additionnelles sur les écrits de Guerric de Saint-Quentin, in «Recherches de Théologie ancienne et médiévale», 8 (1936), pp. 369-388. His
306MANFREDI A., Manoscritti biblici nelle biblioteche umanistiche tra Firenze e Roma. Una prima ricognizione, in Forme e modelli della tradizione man
307SHARPE R., Titulus. Identifying Medieval Latin Texts. An Evidence-Based Approach, Turnhout 2003; tr. it., Titulus. I manoscritti come fonte per
APPENDICE
30Inc. prol.: Usque ad tempus sustinebit patiens… In his verbis continetur tota continentialibri Iob. In prima enim parte ostenditur sustinentia pass
GUERRICUS DE SANCTO QUINTINO POSTILLA IN LIBRUM SAPIENTIAE
310 NOTA AL TESTO F Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 280, XV secolo; pergamenaceo, ff. 1-293, scritto da diverse mani su d
311f. 182: Gaufridus de Blevello, Distinctiones et notabilia super epistolas Pauli; f. 198: Anonymus (Guerricus de Sancto Quintino ?), Postilla in li
312differenti lezioni; le lettere minuscole dell’alfabeto latino indicano, invece, le note di commento poste dopo i testi. Abbreviazioni bibliche
313 CAPITOLO PRIMO Codices F Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 280, ff. 29ra-30rb (saec. XV) N Napoli, Biblioteca Nazion
314 9 lacte] add. et N 10 uberi] uberibus N 11 vel] om. F 12 libri argumentum] li. arbi. F 13
315 15 omnia] om. F 16 celi] om. N 17 repentibus] reptilibus N 18 sive generaliter sive spiri
316 27 animi] etc N 28 civitas] om. F 29 nunc interibunt] om. F 30 9] 1 N 31 id est] om. N n
317 32 quia] que N 33 hiis] his N 34 tamen] unde F 35 etc] om. N 36 nam in quantum presumit
318 41 item] om. N 42 quis] quid N 43 sapientiam etc] om. F 44 jc post] om. N 45 nihil exita
31STEGMÜLLER, Repertorium23: 2666 Postillae FRATRIS GUERRICI super Psalterium, 2 vol. Tournai, St. Martin 26; SANDERUS, MSS Belgii I, 105. KAEPPELI
319 54 inpossibile … placere] etc N 55 per fidem … egredietur] om. N 56 per speculum] om. N 57
320 64 devicerunt regna] om. N 65 autem] om. N 66 fit ad salutem] etc N 67 eorum] om. N 68 q
321 71 hiis] his N 72 hiis] his N 73 nec in aperto … malo] corr. ex nec in aperte nec in occu
322 83 etiam] non N 84 quia] add. non solum N 85 non solum] om. N 86 etiam] in marg. al. m. F
323 97 cogitationis] cogitationes N 98 occulto] corr. ex occulte F N 99 manifesto] manifeste F
324 107 peccatis] peccato F 108 punietur] patientur N 109 non] om. N 110 etiam] non N 111 p
325 117 iniquitatem] om. N 118 ecce] add. ego N 119 et pulso] om. N 120 iniquitatem supervenie
326 125 etc] om. F 126 hic] licet N 127 notat] novit N 128 si] om. N 129 ipse deus] om. F 130
327 134 accedam] adadam N 135 17] i.ii N 136 non audiet] etc N 136 non audiet] etc N 137 e
328 145 domini] dei et add. ibi N 146 id est] om. N 147 maiestate] maiestatem N 148 et per …
32 2. Bl. 32v-56rb: [Komm. z. B. d. Sprüche] Chromacio et heliodoro. In prologo isto dicuntur tria. primo optat Jeron. caritatem mutuam augeri … hoc
329 155 instituitur] construitur F 156 et hoc] quod F 157 id est] om. N 158 quia] per F 159
330 167 etc] om. N 168 ibi] om. F 169 etc] om. F 170 ibi] om. F 171 corda] om. F 172 latere]
331 178 non morietur] om. F 179 etc] om. N 180 et de iustitia] etc N 181 de] om. N 182 etc]
332 192 eorum] earum N 193 3] iiii N 194 < >] .a. F addias N 195 etiam] non N 19
333 204 est] om. N 205 auditio] auiditio N 206 ibi] om. F 207 ibi] om. F 208 nostrum etc] re.
334 212 voluntatis] add. secundo et del. F 213 ibi] om. F 214 acquiratis] aquiratis N 215 etc]
335 223 effectum] add. quoniam N 224 minnatur] murmura N 225 bonitatem] bonitate N 226 prodes
336 232 cui] enim N 233 li] om. F 234 genetivus] contenti N 235 littera] lictera N 236 est]
337 245 auderent] auderet N 246 detractationes] detractationem N 247 sicut] om. N 248 mordeat]
338 256 fur est] est fur N 257 etc] om. N 258 pr] et F 259 aliquando dicitur] dicitur aliquan
33Napoli, Naz. VII A 16 f. 32-56: ANON. Prov. c. 1-30 (Des: Date. Luc. 15 (22). Gal. 6 (8): Quae seminaverit homo, et metet). Paris, nat. lat. 15604
339 264 nolite zelare mortem etc … mortis] add. de zelo in marg. al. m. F 265 acquiratis] aquir
340 278 et] om. N 279 fecit] add. morti N 280 mortem] morte N 281 ibi] om. F I contentus] conte
341 285 contentus] contemptus F N 286 participare] participatiria F participatur N 287 ad es
342 296 est] om. N 297 erat] om. N 298 ibi] om. F 299 ibi] om. F 300 elegetur] elegivit N 301
343 307 gratie] ergo N 308 salute] scutetis N 309 constructio] om. N 310 gratia] contra N 311
344 314 prius] primo N 315 fecerit] om. N 316 tamen poterant] poterant tamen N 317 iusticia] i
345 324 impii] inpii N 325 fuit] fuerit N 326 dicuntur] dicit N 327 ibi] om. F 328 exstiman
346 339 culpam] peccatum N 340 alterum] alium N 341 veritum] vite N 342 accersierunt] acer
347 CAPITOLO UNDICESIMO Codex F Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 280, ff. 40vb-41va (saec. XV) Iter fecerunt per desert
348acceperunt aquam; secundo quod acceperunt in abundantia, et requies; tertio ostendit quare Dominus dedit eis, per quae enim; quarto, si volebat da
34libros scripserit. Bandellus in suo tractatu de conceptione cap. 2134 eumdem Garricum magistrum Parisiensem laudat super Ecclesiasten, sed nostrum
349Qui, cum minuerentur, sive ratio quare aquas dederit, ut, sicut eorum numerus in aquis erat diminutus, ita naturaliter numerus eorum conservaretur
350Transibunt «ab aquis» etc. Jr 49 [Jr 49, 12]: «Quibus non erat iudicium» etc. Et in hiis fundabitur transitus virge quia perpetuo transibunt de p
351submerguntur et commemorati sunt Dominum. Unde dicunt: «Fugiamus Israhelem quia Dominus pugnat pro eis contra nos»d1, sicut etiam fecerat in Egypt
352Quidam errantes. Litteraliter. Insensatas. Ex 5 [Ex 5, 2]: «Quis est Dominus?» etc. Patet quod male senserunt in cogitationibus de Deo et Moyse, q
353Rg 17, 25]: Ubi «inmisit Dominus leones» etc. Dt 32 [Dt 32, 24]: «Dentes bestiarum inmittam in eos» etc. Aut novi generis, id est ignotas. Nove be
354congruentiam magis et minus5. Et imitatio veritatis coaptatur creatori in omnibus rebus, sed, quia ista coaptatio non est equalis modibus, sed sec
355agendo, non habet terminum, quia quantumcumque fecerit, adhuc plus valet, virtuti – hic dicitur quod potentia non habet impedimentum; secundo prob
356Diligis. Infra 15: Diligit qui facit omnia in esse conservando, predestinando et gratiam conservando quo ad totalia, nichil odisti. Secundo prob
357 Note di commento al capitolo I a Cfr. HIERONYMUS STRIDONIUS, Liber de nominibus hebraicis, PL 23, 889. b Cfr. Prologus, supra, cap. III, par.
358non è in coloro che fingono, a maggior ragione non sarà in coloro che fanno il male apertamente. La Bibbia è ricca di quest’argomento e Guerrico n
35Si «des érudits des siècles suivants, Vincent Bandello, Jean de Turrecremata et Grysaldus»39 font allusion à son Commentaire sur l’Ecclésiaste (…),
359due diversi casi: in Siracide, mors sta per la separazione dell’anima dal corpo, ed essa proviene da Dio, perché è la punizione che Dio infligge a
360 Note di commento al capitolo XI a Cfr. HUGO DE SANCTO CARO, Postilla super librum Sapientiae,11, in Opera omnia in universum Vetus et Novum T
361o Cfr. Ex 10, 21-29. p Cfr. Ex 11. q Cfr. HUGO, Postilla, 11, in Opera omnia cit., f. 158v: «Humanum sanguinem dedisti iniustis, aquis Nili versi
362m1 Cfr. HUGO, Postilla, 11, in Opera Omnia cit., f. 159r: «Quarum non solum laesura poterat illos exterminare, sed et aspectus per timorem occid
363s1 Cfr. Biblia latina cum Glossa Ordinaria, Strasbourg 1480-1481 (rist. an. Turnhout 1992), Adolphus Ruschius, II, f. 734, col. 2: «In mensura, qu
364Riflettendo sull’azione di Dio che crea e fa sussistere tutte le cose, il maestro domenicano si preoccupa di chiarire, in maniera concisa, la moda
36- Vanitas vanitatum – Liber iste dividitur in duas partes. In prima parte invitat ad contemptum mundi, usque prope finem. Expl: quia bona prava int
37Descrivendo Ms. Napoli, Nazionale VII A 16: 3. Bl. 62vb-75ra: [Cant. Cant.] Concentum celi quis dormire. iob XXXVIII. verba sunt dei ad iob et no
38- Osculetur me – Pater. Non osculo suo sed oris sui. Expl: montes aromatum. Id est maiores. Assimilare caprae etc. In descendendo ad minores. Napol
2.31 Postilla in Primam Epistolam ad Corinthios 2.32 Postilla in Secundam Epistolam ad Corinthios 2.3
39H. RIEDLINGER, Die Makellosigkeit der Kirche in den lateinischen Hoheliedkommentaren des Mittelalters, Münster 1958, par. 62, pp. 273-277; G. DAHA
40 Descrivendo Ms. Napoli, Nazionale VII A 16: 5. Bl. 75ra: liber sapiencie incipit. [Diligite iusticiam. liber iste ut dictum est dividitur in tre
41STEGMÜLLER, Repertorium58: 2672. Comedite amici, bibite et inebriamini, carissimi. Cant. 5 [1] – In his verbis quattuor consideranda sunt supra li
421) nel codice parigino, la Postilla alla Sapienza inizia nella stessa colonna in cui si conclude la Postilla al Cantico; nel codice napoletano, la
432. 7 Postilla in Ecclesiasticum QUÉTIF-ÉCHARD, Scriptores61: Descrivendo le opere di Guerrico raccolte in un manoscritto della Sorbona, ora Paris
44avec celui du manuscrit parisien): Viam sapientie monstrabo etc. Verba ista sunt spiritus sancti. viam sapientie promittentis… tempore enim suo met
45Sapientiae con l’incipit della Postilla in Ecclesiasticum (è peraltro incomprensibile l’indicazione di Glorieux del f. 271); Henquinet riprende da
46In this paper I shall describe Guerric’s postill on Isaias, as it is contained in Ms New College, Oxford, 40. It is the only known copy of one of h
47In seguito, la Smalley, dopo aver tentato una datazione approssimativa della Postilla, discute analiticamente il testo, evidenziando le principali
48KAEPPELI, Scriptores73: 1375. In Isaiam. Inc. prol.: Spiritu magno vidit ultima… Ad litteram verba ista dicta sunt ad laudem Isaie. Et notantur in
1.7 Anselmo d’Aosta 1.8 Glossa ordinaria 1.9 Pietro Lombardo 1.10 Bernardo di Chiaraval
492. 9 Postilla in Ieremiam GLORIEUX, Répertoire74: Œuvres douteux ac) Comm. in Jeremiam Inc.: Direxit opera eorum… Verba ista scripta sunt Sap. 10
50Peut-être de Guill. d’Antona ou de Guill. de Luxy (…) ac) à attribuer sans doute à Guillaume de Luxy HENQUINET, Les écrits80: M. Glorieux, à la
51[Text] fol. 154 v. Verba Ieremie. Hic incipit liber Ieremie qui dividitur in duas partes… [explicit] fol. 256 … quod magis patet in historia. A p
52Cfr. par. 2. 9 Postilla in Jeremiam86. SMALLEY, A Commentary on Isaias87: Descrivendo Oxford, New College 40: [Prologue to Lamentations] fol. 2
53Paris nat. lat. 15604 f. 329-335: (GUERRICUS) Lament. Klosterneuburg 929 f. 11-61 ANON. Lam. 2. 11 Postilla in Baruch GLORIEUX, Répertoire90:
54fol. 276 v. Post lacrimationem et fletum exaltationem infundis… Verba ista scripta sunt Tobie iii, et satis competunt huic libro… [Text] Et verba
552683 Ezechiel, qui vidit conspectum gloriae, quam ostendit illi Deus. Eccli. 49 [10] – Hic tria dicuntur, penes quae accipitur materia litteralis i
56Expl: per quae contigimus fructum vitae aeternae, qui significatur per ultimam visionem Ezechielis, unde et ultime legitur. GUERRICUS DE S. QUENTIN
57 2. 15 Postilla in Ioelem STEGMÜLLER, Repertorium106: 2686 Quis novit potestatem tuam et prae timore tui iram tuam dinumerare [Is. 89, 12] – In
58Expl: inceperunt aedificare, abundaverunt. Napoli, Naz. VII A 16 f. 184-187: GUERRICUS ?, Amos. KAEPPELI, Scriptores109: 1379. In Amos. Inc.:
592. 18 Postilla in Ionam STEGMÜLLER, Repertorium112: 2690. Jonas columba – In hoc prologo modus agendi prophetiae determinatur. Et est proprie pro
60Inc. op.: Verbum Domini. Materia huius libri est due tribus et decem. Intentio est revocare eos ab idolatria. Ms.: Napoli, cod. cit., f. 189-192 (a
61 1384. In Habacuc. Inc. prol.: Quattuor prophete. Dividitur prologus iste in sex partes. In prima dicitur quod quattuor ex duodecim prophetis conve
62 KAEPPELI, Scriptores123: 1386. In Aggaeum. Inc. prol.: Ieremias propheta. Litteralis material huius prophete est reedificatio templi et restaura
63- Onus verbi – Haec prophetia dividitur in duas partes. Primo ponitur titulus. Secundo prophetia. Expl: Zacharias vero de bonis. Napoli, Naz. VII A
64un codice, il parigino lat. 15604, contenente varie postille del domenicano di Saint-Quentin alla Scrittura129. 2. 27 Postilla in Lucam HENQUIN
652. 28 Postilla in Iohannem HENQUINET, Notes additionnelles133: Une œuvre de Guerric échappée jusq’ici à toutes les recherches est son Commentaire
66Basel, Univ. Bibl. B IV 21 (xiii-xiv), f. 1ra-44vb (anon.)136. Paris, B. N., lat. 15599 (xiii), f. 53-112 (cf. Delisle, Le cabinet des manuscrits I
67 1391. In Act. Apost. Inc. prol.: Scribe visum et explana illud in tabulis… Hic tanguntur quattuor cause: efficiens in supposito verbi, nam per Hab
68KAEPPELI, Handschriftliche in der Biblioteca Nazionale in Neapel141: Descrivendo Ms. Napoli, Nazionale VII A 16: 6. Bl. 77ra-94rb: [Ad Rom.] [I]
6 AVVERTENZA La numerazione delle note a piè di pagina ricomincia da 1 in ogni capitolo. Nelle ulteriori citazioni di una fonte all’interno dello
69Je note aussi l’existence dans Vat. lat. 9333 (XIIIe s.) d’un Commentaire sur l’Épitre aux Romains, dont le début ressemble quelque peu à celui de
70173: Rom.-Hebr.; Paris, Nat. lat. 15603 (XIII) fol. 43-73: Rom. – 2 Cor. 4.12; - 15604 (XIII) fol. 2-121: Rom.-Hebr.; Philadelphia, Free Library, J
712. 31 Postilla in Primam Epistolam ad Corinthios QUÉTIF- ÉCHARD, Scriptores150: Descrivendo le opere di Guerrico raccolte in un manoscritto della
72R. BALDUCELLI, Il concetto teologico di carità attraverso le maggiori interpretazioni patristiche e medievali di I ad Cor. XIII, Roma 1951, pp. 2
73M. Glorieux signale dans Paris Nat. lat. 15603 (le seul manuscrit guerricien utilisé par M. Landgraf) l’existence des Commentaires de Guerric sur l
74Inc.: Abraham magnus pater multitudinis Ms.: Ibid. (f. 62a [d]-71d) KAEPPELI, Handschriftliche in der Biblioteca Nazionale in Neapel161: Descriv
75Inc.: Numquid elevabis in nebula vocem tuam… verba sunt Domini ad Job, quia enim Ms.: ibid. (f. 72a-77b) KAEPPELI, Handschriftliche in der Bibli
76 GLORIEUX, Répertoire169: m) Comm. in epist. ad Philippenses Inc.: Datae sunt mulieri alae duae aquilae… Per hoc mulier; intelligitur causa materi
77GLORIEUX, Répertoire173: n) Comm. in epist. ad Colossenses Inc.: Ezechias munivit civitatem suam Ms.: ibid. (f. 81d-86b) KAEPPELI, Handschriftlic
78 o) Comm. in I ad Thessalonicenses Inc.: Assumpsi mihi duas virgas. Zach. Haec verba possunt Ms.: Ibid. (f. 86b-91d) KAEPPELI, Handschriftliche in
7 PREFAZIONE Quando, all’inizio di questa nuova esperienza di studio, il prof. Giulio d’Onofrio, coordinatore del dottorato in Filosofia, Scienza
792. 38 Postilla in Secundam Epistolam ad Thessalonicenses QUÉTIF- ÉCHARD, Scriptores181: Descrivendo le opere di Guerrico raccolte in un manoscrit
802. 39 Postilla in Primam Epistolam ad Timotheum QUÉTIF- ÉCHARD, Scriptores184: Descrivendo le opere di Guerrico raccolte in un manoscritto della
81- Paulus apostolus – Haec epistola secundum modum epistolarem dividitur in tres partes, in exordium; narrationem, quae ibi incipit: Sicut rogavi te
822717 Sol in aspectu annuntians in exitu, vas admirabile opus excelsi. (Eccli 43, 2) – Sicut sol materialis annuntiat diem in aspectu et noctem in e
83Expl: saluta tu amicos nominatim. Napoli, Naz. VII A 6 f. 100-103: (GUERRICUS DE S. QUENTINO ?) Tit. Il commento a Tt 2, 2-3 è stato trascritto in
84 2. 43 Postilla in Epistolam ad Hebraeos QUÉTIF- ÉCHARD, Scriptores197: Descrivendo le opere di Guerrico raccolte in un manoscritto della Sorbona
85 2. 44 Postilla in Epistolas Canonicas GLORIEUX, Répertoire201: Oeuvres douteux: aa) Comm. in epistolas canonicas Inc.: Facies et velum de jacint
86que l’une ni l’autre de ces réclamations ne doit être admise»206. M. Glorieux s’est rangé à l’avis d’Echard et d’Hauréau. Il a signalé en outre un
872726 Judas Jesu – Sicut dicit Glossa, contra eosdem scribit, contra quos scribit Petrus et Johannes. Haec est ultima epistola. Et ponitur ultimo tr
88STEGMÜLLER, Repertorium213: 2727 Vidit Jacob scalam in somnis stantem super terram Gen. 28 [12] – Per hoc quod dicitur: vidit Jacob in somnis, auc
8opere. L’originalità del mio intervento sta nella ricerca e nella indicazione, in nota, dei dati forniti dai cataloghi dei fondi manoscritti e delle
89e di Glorieux sono entrambe false: il testo in questione coincide con quello contenuto in Mazarine 155 e Reims 165, attribuito, nel primo codice, a
90 3. QUAESTIONES DISPUTATAE Quaestiones disputatae edite: Quaestio disputata de ascensione Christi, ed. T. Marschler, in Auferstehung und Himmel
91J. G. BOUGEROL, La Glose sur les Sentences du manuscrit Vat. Lat. 691, in «Antonianum», 55 (1980), pp. 108-173; KAPPELI – E. PANELLA, Script
92 4. QUAESTIONES DE QUOLIBET Quaestiones de quolibet edite: Quaestiones de quolibet, edd. W. H. Principe – J. Black, Toronto 2002 (Studies and T
93 CAPITOLO TERZO IL METODO ESEGETICO Poiché le Postille alla Scrittura costituiscono gran parte dell’opera di Guerrico, è necessario dedica
94 1. LE FONTI La prima fonte dell’opera esegetica di Guerrico, prima sia cronologicamente che per importanza autoritativa, non può che essere l
95costanti alla storia del popolo ebraico e, per compiere tale operazione, l’opera di Josephus (così è solitamente indicato) rappresentava la massima
96prologhi di San Girolamo insieme ad altro materiale inserito come prefazione. Il testo sacro è posto al centro del foglio e circondato da glosse, m
97dovuta a un errore di attribuzione di cui abbiamo già trattato nel precedente capitolo, ma, pur essendo motivata da false argomentazioni evitabili
98che pretendono di colmare talune lacune narrative del racconto biblico, vengono accolti e riportati. Inoltre, vale quanto già detto sui rapporti tr
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