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Item. Secundum hoc magis dicenda esset dilectio tota merces per causam quam visio.
Item. Si videbitur Deus per medium, ergo per speciem videbitur. Utrum ergo videbitur per
speciem quae est ipse aut quae non est ipse? Videtur quod per speciem quae erit ipse, quia
unumquodque melius cognoscitur per se quam per aliud. Ibi autem erit optimus modus
cognoscendi, ergo etc.
212
L’obiettore contesta al baccelliere l’individuazione del medium nell’amore: si ama ciò che si
conosce, dunque bisogna anteporre la conoscenza all’amore. Il medium è una species, cioè una
rappresentazione dell’oggetto visto: tale species è Dio stesso, perché se ammettessimo una
species diversa da Dio, ammetteremmo una conoscenza inferiore. Vedere Dio nella species che è
Lui stesso significa vederlo facie ad faciem, come Paolo insegna opponendo alla visio per
speculum la visio per speciem, laddove species non ha il significato aristotelico di
rappresentazione, ma indica la visione perfetta. L’obiettore, nell’uso della parola species,
attingendo sia dalla tradizione aristotelica secondo cui la species è una rappresentazione e
dunque un medium, sia da quella paolina in cui la species indica la perfezione, propone una
originale sintesi, cioè una visione che, implicando una rappresentazione che non è un oggetto
terzo, ma Dio stesso, si propone come optimus modus cognoscendi.
Con argomenti particolarmente complessi, un secondo obiettore rifiuta l’identificazione
del medium con Dio stesso senza tuttavia proporre un elemento ulteriore in cui individuare il
medium:
Contra. In Deo non est nisi unitas essentiae et Trinitas personarum; ad quod illorum refertur
illa species? Si ad Trinitatem, ibi sunt quinque notiones; ad quam illarum refertur? Si ad
essentiae unitatem, tunc idem erit medium et extremum; ergo species illa non erit ipse Deus.
Item. Li per cum dicitur ‘videbitur per speciem’ non dicit causam disponentem quia omnis
causa disponens est forma intus impressa; divina essentia non est huiusmodi, ergo etc.
Item. Omne medium convenit cum extremis. Sed species quae est Deus non est communis;
ergo illa non erit medium.
213
Il primo argomento spiega che, se Dio stesso fosse il medium della visione, in quanto Trinità lo
sarebbe o come distinzione personale oppure come unità sostanziale. Nel primo caso,
considerando le cinque nozioni trinitarie, bisognerebbe individuare come medium una di esse
214
;
nel secondo caso, si giunge a una inaccettabile tautologia: difatti, per medium si intende ciò che
212
Ibid., p. 237,143-150.
213
Ibid., p. 237,151-159.
214
Per notiones si intendono le proprietà distinte di ogni ipostasi divina. La tradizione teologica ne ha
individuate cinque: l’innascibilitas, propria del Padre che non ha origine da nulla; la paternitas, l’atto per cui il
Padre genera il Figlio; la filiatio, la generazione del Figlio dal Padre; la communis spiratio, l’atto tramite cui lo
Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio; la processio, il modo in cui lo Spirito Santo deriva dal Padre e dal
Figlio.
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