Creatix LC 144 VF Manual de usuario Pagina 215

  • Descarga
  • Añadir a mis manuales
  • Imprimir
  • Pagina
    / 365
  • Tabla de contenidos
  • MARCADORES
  • Valorado. / 5. Basado en revisión del cliente
Vista de pagina 214
214
triade neo-platonica e l’identificazione tradizionale tra operatio e actus), ma indica il ruolo attivo
svolto dall’intelletto nell’acquisizione di una conoscenza. Il possibile, dunque, è la facoltà di
ricevere una conoscenza (capacitas), ma anche di operare attivamente al fine di rendere attuale
una conoscenza possibile (operatio). La possibilità così intesa, ossia come sintesi di ricezione e
operazione, ha per oggetto solo gli enti naturali; tutto ciò che dipende dalla grazia divina non è
potenzialmente conosciuto dall’uomo perché, in questo caso, pur restando all’uomo la capacitas
di accogliere un’informazione proveniente da un ente superiore, gli manca la operatio, ossia la
co-operazione per l’acquisizione di una conoscenza. Le cose della grazia possono essere solo
rivelate da Dio all’uomo, incapace di co-operare intellettualmente alla loro ricezione
125
.
La conoscenza possibile come sintesi di recettività e operatività ha un unico soggetto
(l’uomo) e un unico oggetto (l’insieme degli enti naturali). Essa non è applicabile né ad altri
soggetti (gli angeli) né ad altri oggetti (le cose di grazia):
In intellectu angelico est aliter quia est quasi tabula plena. Ideo non est possibilis sed in actu
et ideo deiformis
126
, et licet sit capax eorum quae per naturam fiunt, non tamen dicitur
possibilis respectu illorum quia respectu eorum non habet comparationem
127
: non enim
acquisivit eas sibi, sed innatae sunt ei.
128
Gli angeli, avendo una conoscenza attuale degli enti di natura, non possono averne una possibile:
ne hanno infatti la capacitas, ma non la operatio, ossia hanno la facoltà naturale di conoscerli,
ma non operano per conoscerli, non perché non ne siano capaci, ma perché non ne hanno
bisogno. La loro conoscenza di tali enti è innata, cioè da sempre e per sempre attuale. Essi non
sperimentano uno stato di possibilità da superare nella realizzazione: la loro conoscenza delle
cose materiali è già realizzata.
Mentre rispetto agli enti naturali l’intelletto umano e quello angelico si differenziano per
la possibilità, rispetto agli enti di grazia sono accomunati dall’impossibilità:
125
È da precisare che la co-operazione di cui Guerrico parla è meramente intellettuale. Rispetto alle cose
rivelate si potrebbe infatti ammettere una co-operazione della volontà desiderosa e così predisponentesi ad
accogliere i messaggi divini. Ma qui si tratta della rivelazione come modalità di conoscenza, non come oggetto di
fede.
126
Cfr. DIONYSIUS, De divinis nominibus, 7, 868B, ed. Dionysiaca cit. (alla nota 22), I, pp. 389-390.
127
Nella sua trascrizione, Kessler, accanto alla parola comparationem, aggiunge tra parentesi quadre
cooperationem. Cfr.
SWEENEY - KESSLER, Human knowledge cit. (alla nota 101), p. 1131,66. Le due parole, pur
avendo diverso significato, possono pacificamente convivere nel testo: l’angelo non può co-operare, ossia non può
avere un ruolo attivo, alla intellezione degli enti naturali, perché, data la incolmabile distanza ontologica, tra i due
non vi è possibilità di relazione (comparatio).
128
GUERRICUS, Quodlibet 1, a. 1b, edd. Principe - Black cit., p. 186,125-129.
Vista de pagina 214
1 2 ... 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 ... 364 365

Comentarios a estos manuales

Sin comentarios